Non ci credo, ma lo faccio: ecco perché continuo a non mettere mai il pane sottosopra quando sono a tavola

Ogni famiglia ha le sue piccole abitudini, quei gesti che ripetiamo senza nemmeno accorgercene. Molti di questi derivano da credenze antiche, tramandate di generazione in generazione tra cui il pane rovesciato.

Ci sono superstizioni che riguardano il colore dei vestiti, i giorni “giusti” per iniziare qualcosa di nuovo, persino il modo in cui si apparecchia la tavola. E tra le più diffuse c’è quella che riguarda il pane, un alimento semplice ma carico di significati simbolici.

forme di pane
Non ci credo, ma lo faccio: ecco perché continuo a non mettere mai il pane sottosopra quando sono a tavola (CucinaSud.it)

Quante volte vi sarà capitato di vedere qualcuno rimettere il pane “nel verso giusto” se era stato appoggiato sottosopra? C’è chi ride, chi alza gli occhi al cielo, e chi invece non transige: mai e poi mai il pane capovolto sulla tavola. Il motivo non lo conoscono in molti, eppure la regola resta, rispettata quasi come fosse una legge non scritta.

Personalmente, ogni volta che mi capita di posare il pane sottosopra, mi sento osservato. È un gesto minuscolo, ma scatta quella vocina interiore che dice: “Meglio non rischiare”. E così lo rigiro, senza chiedermi troppo se davvero ci sia un fondamento logico. Perché alcune superstizioni hanno proprio questa forza: resistono al tempo, anche quando sembrano assurde.

Forse il bello sta proprio lì: certe usanze ci ricordano che il cibo non è solo nutrimento, ma anche cultura, memoria e identità. E allora viene spontaneo chiedersi: se domani vedessi un pezzo di pane messo sottosopra a tavola, riusciresti davvero a lasciarlo così senza girarlo?

Il pane sottosopra e l’antica superstizione napoletana

Il pane non è mai stato considerato un cibo qualsiasi. In molte culture rappresenta vita, nutrimento, ma anche lavoro e sacrificio. Ecco perché da sempre è circondato da rispetto. Nell’antica tradizione napoletana — e non solo — appoggiarlo a rovescio sulla tavola è visto come un gesto di cattivo presagio.

pane tagliato a fette
Il pane sottosopra e l’antica superstizione napoletana (CucinaSud.it)

Ma da dove nasce questa convinzione? Secondo quanto tramandato, il pane sottosopra era associato a eventi negativi, fino a richiamare addirittura la morte. Nella cultura popolare si racconta che fosse collegato al pane destinato al boia: un modo per distinguerlo dal resto e segnare, con quel gesto, un cibo “impuro”. Portare quell’usanza nelle case significava evocare sfortuna, e così la regola è rimasta viva nel tempo.

In pratica, girare il pane capovolto equivaleva a mancare di rispetto sia al lavoro del fornaio, sia alla sacralità dell’alimento stesso. Non era solo superstizione: era anche un segnale culturale, un modo per dire che il pane meritava dignità. Ecco perché molte nonne ancora oggi richiamano i nipoti quando lo vedono sottosopra: non si tratta di un capriccio, ma di una tradizione che affonda le radici in secoli di storia.

Oggi viviamo in un mondo molto più razionale, dove superstizioni e simboli sembrano avere meno spazio. Eppure, anche chi non crede a queste cose, spesso continua a rispettarle per abitudine o per affetto verso chi gliele ha insegnate. È un po’ come toccare ferro o non passare sotto una scala: non ci crediamo davvero, ma lo facciamo lo stesso.

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