La parola pizza evoca subito immagini di pomodoro rosso vivo, mozzarella filante e bordi gonfi. Ma non tutte le pizze sono uguali, e chi vive o ha vissuto a Roma lo sa bene: qui la pizza ha un carattere tutto suo.
La differenza non è solo nel condimento, ma soprattutto nella struttura.
La pizza classica, quella napoletana per intenderci, è morbida, con cornicioni alti e soffici. È pensata per essere piegata su sé stessa e mangiata calda e filante. Quella romana invece ha un’anima diversa: il bordo è sottile, il morso è croccante e la leggerezza è sorprendente. Se la napoletana è una coccola avvolgente, la romana è una scossa di energia, netta e asciutta.
Poi c’è la pizza bianca romana, che non ha pomodoro e si presta a mille abbinamenti: dal prosciutto crudo appena affettato alla mortadella, fino alle verdure grigliate. È spesso venduta a tranci nei forni, da sola o farcita, ed è un’istituzione nelle merende dei romani.
Un altro dettaglio che segna la differenza è la lavorazione dell’impasto. La pizza romana, specie quella bianca, è stesa in teglia, lievita a lungo e viene cotta in modo da ottenere una superficie dorata e un interno alveolato. Il risultato è un equilibrio perfetto tra croccantezza e sofficità, con un profumo di pane che riempie la cucina.
Se la pizza napoletana ha la sua magia nella rapidità della cottura a forno altissimo, quella romana conquista per il suo essere conviviale e versatile: si taglia a pezzi, si condivide, si porta a tavola o al parco. E soprattutto, si può fare anche a casa, con risultati sorprendenti.
Ecco come preparare una pizza bianca romana fragrante e saporita, viene davvero buona e adatta per tutti i gusti.
Andiamo a scoprire come si fa.
500 g di farina tipo 0
350 g di acqua
5 g di lievito di birra fresco
10 g di sale
20 g di olio extravergine di oliva
Farina di semola per la spianatoia
Olio e sale grosso per la superficie
In una ciotola sciogli il lievito nell’acqua a temperatura ambiente.
Aggiungi la farina poco alla volta, mescolando per evitare grumi.
Unisci il sale e, alla fine, l’olio, lavorando fino a ottenere un impasto liscio.
Copri e lascia lievitare fino al raddoppio, in un luogo tiepido.
Trasferisci l’impasto su un piano cosparso di semola, piegalo un paio di volte e lascialo riposare 30 minuti.
Ungi una teglia e stendi delicatamente l’impasto, senza sgonfiarlo.
Lascia lievitare ancora un’ora.
Spennella la superficie con olio, aggiungi sale grosso e cuoci in forno statico a 250°C per circa 15-18 minuti, finché sarà dorata.
Quando la tiri fuori dal forno, il profumo ti conquisterà prima ancora del primo morso. E a quel punto, il dilemma sarà: la mangio così o la farcisco? Magari, la risposta giusta è… entrambe.
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