di Alfonso Del Forno
Continua il nostro viaggio tra le province campane, alla scoperta dei piccoli birrifici artigianali. Oggi vi porto in provincia di Avellino, dove sono presenti diverse realtà brassicole. Qui troviamo un esempio di birrificio agricolo da manuale: Serrocroce. Tutto nasce dall’intuizione di Vito Pagnotta, fondatore e birraio di Serrocroce. Terza generazione di una famiglia di coltivatori cerealicoli, nel 2011 decide di aprire il birrificio iniziando a convertire una parte della produzione di frumento dei campi di famiglia in orzo da utilizzare per la birra. Le birre di Serrocroce sono franche e dirette, di facile bevuta, adatte a chi vuole avvicinarsi con semplicità alla birra artigianale. A Grottaminarda c’è il Birrificio Ventitrè. Questo è un numero ricorrente nella storia di quattro amici, che nel 2015 decidono di unire le loro forze per creare un birrificio artigianale nella loro città. Clementina Totaro, Guido Annicchiarico Petruzzelli, Jenni Morelli e Jacopo Cardinale, pur provenendo da ambiti lavorativi diversi, impiegano tutte le loro energie in questo progetto. L'intera produzione s'ispira alla tradizione europea di grandi paesi come Gran Bretagna, Belgio e Germania, senza trascurare le nuove influenze del nord America. A Cervinara troviamo il Birrificio Donjon. È collocato in un antico mulino del '500, situato sotto il dongione del Castello. Oltre alla sala per la produzione della birra, è stata allestita anche una taproom per la mescita diretta delle birre, con la possibilità di poter degustare prodotti del ricco territorio della Valle Caudina. Le birre di Donjon sono rappresentative degli stili internazionali più diffusi e di facile beva, come le pilsner bavaresi, american pale ale e strong belgianale. Non mancano i riferimenti alla tradizione brassicola italiana, con la birra alle castagne che valorizza un prodotto del territorio. I nomi richiamano termini tradizionali della Valle Caudina. Ad Avella si trova il Birrificio Lievito e Nuvole. Le birre di Alessio Manzo hanno un carattere deciso e riconoscibile. La giovane età del birraio permette anche una grande flessibilità rispetto alle tipologie che il mercato richiede. Le ricette di alcune etichette storiche sono state completamente riformulate, cominciando a lavorare anche con le basse fermentazioni. La gamma di birre riesce a coprire molti degli stili internazionali più attuali.