Birra e pizza in teglia

Birra e pizza in teglia

di Alfonso Del Forno

Le pizze in teglia sono paragonabili a una tavolozza bianca, su cui il pittore poggia i suoi pennelli per creare un’opera d’arte. Queste le troviamo nei banchi delle pizzerie in ogni angolo nello stivale e, a differenza delle pizze classiche o napoletane, lasciano molto spazio alla creatività, sia nella scelta degli impasti che nella realizzazione del topping. Molto spesso sulle pizze in teglia sono utilizzati ingredienti non cotti con l’impasto, permettendo di conservarne intatto il gusto originario. Questo rappresenta un vantaggio enorme per materie prime come salumi o verdure crude, sempre più presenti su questa tipologia di pizza. La grande creatività dei pizzaioli moderni e la ricerca dei prodotti del territorio da usare, hanno permesso alla pizza in teglia di ritagliarsi un ruolo importante nell’enogastronomia italiana, scrollandosi di dosso l’etichetta della “pizzetta” da mangiare al volo per strada e assumendo sempre più il ruolo di piatto di assoluta qualità. A pizze di tale ricercatezza, non possiamo che abbinare le birre artigianali, che ricoprono un ruolo sempre più importante nell’abbinamento col cibo. Vediamo di seguito alcune tipologie di pizza in teglia e le birre ideali da abbinare.

Bianca con patate e rosmarino

Una delle pizze in teglia più diffuse è la bianca con chips di patate e rosmarino. Si presenta al palato con una tendenza dolce di base, mentre le note balsamiche del rosmarino regalano una parziale speziatura. La birra utile a bilanciare la parte dolce è la Parthenope del Birrificio Sorrento, stout che ha tra gli ingredienti la noce di Sorrento, Presidio Slow Food. Al naso prevalgono le note tostate, presenti anche al sorso e amplificate dalla presenza del gheriglio di noce, conferendo un finale secco con note amare e leggermente acide, utili allo scopo dell’abbinamento.

Fiordilatte, zucchine e gamberi

Questa è una pizza estremamente fresca. Zucchine e gamberi sono posti come guarnizione in uscita, esprimendo al meglio le loro caratteristiche. Al gusto risulta tendenzialmente dolce e aromatica. In abbinamento ho scelto la ‘A Mericana, american pale ale del Birrificio Incanto. Al naso è una esplosione di agrumi, grazie ai luppoli utilizzati, che invitano a poggiare le labbra al bicchiere per un sorso curioso. Ed è proprio qui che la birra svela il suo segreto, manifestandosi con la leggerezza del corpo e il grande equilibrio tra il dolce e l'amaro.

Mortadella, burrata e granella di pistacchi

Questa è una pizza molto diffusa negli ultimi anni, con la presenza di ingredienti “importanti” come la mortadella e la burrata, che apportano al topping una buona quantità di grassi oltre che tendenza dolce. In abbinamento è preferibile una birra con la base maltata e un buon amaro. Trovo interessante la Carminia, american IPA del Birrificio Karma. La ricetta ha avuto negli anni diverse evoluzioni, giocando sempre sull’equilibrio tra la base maltata, che si manifesta con sentori di caramello, e quella dei luppoli, che regala un bouquet di aromi che spaziano trasversalmente nel panorama delle note fruttate. Il finale morbido è ben bilanciato tra note agrumate e balsamiche.

Porchetta, puntarelle e salsa di acciughe

Un classico della pizza in teglia romana, è una pizza con elevata grassezza, accompagnata da speziatura e sapidità. In abbinamento apro una bottiglia di Nirvana, belgian strong ale del Birrificio dell’Aspide. Molto elegante al naso, con note fruttate e speziate. Il sorso è piacevole, con un ingresso dolce, ben bilanciato dal morbido amaro finale. Il grado alcolico elevato contribuisce alla pulizia del palato dalla grassezza. La tendenza dolce bilancia speziatura e sapidità.