Ad ogni insalata la sua birra

Ad ogni insalata la sua birra

di Alfonso Del Forno

Con il termine “insalata” si è solito indicare un ortaggio a foglia verde che può avere diverse varianti. Allo stesso tempo, con questa parola s’intende anche un piatto in cui si mettono insieme più ortaggi, conditi con sale, olio, spezie, limone, aceto e salse varie. In realtà, in gastronomia, con la parola insalata oggi vengono chiamate tutte quelle preparazioni fredde realizzate con ingredienti di varia natura, che spaziano dai vegetali alla carne, dal pesce alle uova. Non c’è ristorante, pub o pizzeria che non abbia in menù almeno un’insalata. Sono tantissime le ricette che rappresentano dei veri e propri piatti tradizionali, come l’insalata russa, quella di rinforzo, insalata greca, insalata di mare, caesar salad e la nizzarda, solo per citarne alcune.

In un panorama così vasto di varianti, la birra artigianale trova terreno fertile per la realizzazione di abbinamenti stuzzicanti, mai banali e di sicuro effetto. Approfondiamo alcune delle insalate più note e scopriamo quali birre è possibile abbinare.

Caesar Salad

Conosciuto come piatto messicano, in realtà è la creazione di Cesare Cardini, italiano emigrato in Messico nel primo dopoguerra. In onore della sua patria d’origine, utilizzò alcune materie prime che la identificavano, come la lattuga romana, il parmigiano reggiano e l’olio extravergine d’oliva. A questi ingredienti nostrani aggiunse salsa Worcestershire, uova, aglio, aceto e limone. Tutti questi ingredienti, sapientemente utilizzati, con l’aggiunta di crostini di pane, rendono questa insalata molto complessa ma allo stesso tempo equilibrata. In abbinamento mi piace la Missuia, american pale ale del Birrificio Erbanina. Questa birra esprime in aroma le note agrumate che ricordano l’arancia e il mandarino. Il sorso è molto equilibrato, con un amaro morbido, che non copre la base maltata.

Insalata Nizzarda

Questa ricca e colorata insalata è tipica della Costa Azzurra, nel sud della Francia. L’ingrediente di base è la lattuga, a cui sono aggiunte patate bollite tagliate a pezzetti, filetti di acciuga, pomodorini, fagiolini sbollentati, uova sode, peperoni, olive, tonno sott’olio, pepe, aceto e olio extravergine d’oliva. Questa è una insalata ricca di colori e sapori, che può tranquillamente sostituire un pranzo intero. Per un piatto così complesso è necessario scegliere in abbinamento una birra molto dinamica, equilibrata e secca, così da poter pulire anche il palato. Ho scelto l’Elefante Bianco di Okorei. Le note fruttate ed erbacee che regala al naso sono ben presenti anche al sorso, con un invidiabile equilibrio generale, completato da una buona secchezza finale. L’abbinamento alla nizzarda è davvero impeccabile, grazie al grande equilibrio gustativo e alla capacità di pulire il palato.

Insalata di mare

Questo è uno dei piatti più popolari in Italia, un grande classico che non conosce flessioni nelle preferenze di chi la mangia al ristorante o la prepara a casa. Qualcuno inserisce l’insalata di mare come antipasto nel menù, mentre per altri è un secondo piatto. Una cosa è certa: la bontà di questo piatto è unica, perché mette insieme il meglio che il mare ci possa offrire. Polpo, gamberi, calamari, vongole e cozze sono la base di questo piatto e vanno cotti prima di poterli mettere insieme e condirli con aglio, prezzemolo, pepe e olio extravergine d’oliva. Per esaltare l’aromaticità degli ingredienti ho pensato di abbinare il piatto ad una blanche, La Luna Janca del Birrificio Incanto. Questa è una birra didattica, con una bellissima espressione delle speziature, che esprimono note citriche inebrianti all’olfatto. Il sorso è fresco, dinamico, con l’ingresso dolce che lascia spazio ad una leggera acidità. Il finale è secco, con le note speziate che accompagnano il retrogusto.