Napoli, una città pulsante, piena di vita, colori, sapori e odori, conserva intatto, nel proprio ventre, un mondo fatto di tufo ed oscurità, di tunnel e silenzio, audaci costruzioni, scale, cisterne per la raccolta di acqua piovana (vicino ai pozzi è ancora possibile vedere la "mummarella", l'anfora utilizzata per tirare su l’acqua dall’acquedotto), dove la storia è rimasta intatta e racconta i diversi usi del sottosuolo stratificato del centro storico del capoluogo della Campania.
Quella che è conosciuta genericamente come "Napoli sotterranea", è in realtà un fitto reticolo di gallerie e cavità, nate in seguito all'estrazione di tufo necessario per costruire la città.
A partire dal 470 a.C., man mano che la città si espandeva, cresceva la necessità di approvvigionamento di tufo per costruire e di acqua per la popolazione: venne realizzato, dunque, un acquedotto, ampliato durante il dominio romano, ma ancor di più nel periodo angioino, che segnò uno sviluppo considerevole di Partenope. I numerosi cunicoli funsero poi da rifugio sicuro per i cittadini durante la Seconda Guerra Mondiale quando, per sfuggire ai bombardamenti, si allestirono 369 ricoveri in grotta.
Con la fine del conflitto, molte macerie furono scaricate proprio nel sottosuolo di Napoli; alcune aree sotterranee vennero invece utilizzate negli anni '70 come deposito giudiziario di mezzi sequestrati: diversi di questi "cimeli" sono ancora lì. Negli anni '60, in seguito ad allagamenti, dissesti e voragini, iniziò un ventennio di bonifiche e scavi, molti dei quali furono avviati e condotti grazie all'impulso di diverse associazioni di volontari, come la LAES (Libera Associazione Escursionisti Sottosuolo), che ha sede in piazza del Plebiscito e che fu la prima a proporre visite guidate nella Napoli sotterranea, presieduta dall'ingegnere Clemente Esposito, o l’Associazione Culturale Borbonica Sotterranea.
Diversi sono gli ingressi e i percorsi proposti per visitare il sottosuolo di Napoli, dove vengono anche allestite rappresentazioni teatrali da associazioni stanziali come il Tappeto Volante, che nel Museo del sottosuolo di Piazza Cavour propone una visita guidata col Munaciello. Quest’ultimo è un personaggio della tradizione napoletana, capace di far scomparire e riapparire oggetti e legato, in realtà, all’attività dei pozzari, che gestivano l'approvvigionamento di acqua e, per l'umidità dell'acquedotto, vestivano con cappuccio e mantello, muovendosi agilmente per scale e cunicoli, apparendo e scomparendo rapidamente tra sottosuolo e superficie.
Sempre nel sottosuolo è possibile visitare, a partire da palazzo Serra di Cassano in via Monte di Dio o dal garage Morelli, il Tunnel Borbonico, la via strategico-militare voluta da Ferdinando II di Borbone per consentire alle truppe di fuggire verso il mare.
Altro itinerario suggestivo è la Napoli Sotterranea proposto dall'omonima associazione che, a partire da piazza San Gaetano, consente di compiere un viaggio nella storia dall’epoca greca a quella moderna, per ammirare i resti dell’antico acquedotto greco-romano o i rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale, con visite al Museo della Guerra e agli Orti Ipogei, dove vengono coltivate piante a dimostrazione che la vita è possibile anche a certe profondità.
Proprio di fronte c'è il complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore, da dove è possibile accedere alla Neapolis sotterrata (in questo caso da un'alluvione) e al macellum, il mercato romano del I secolo d.C..