di Ida Paradiso
Tra gli ortaggi a foglia che possiamo coltivare in spazi ridotti come quelli dei balconi, c’è la valerianella. Nota anche come insalata valeriana o songino, è ricca di sapore e nutrienti utili all’organismo.
È anche particolarmente facile da coltivare. Vediamo come fare:
1) Scegliamo la varietà. In primo luogo non dobbiamo confonderla con la valeriana officinalis, molto nota ed utilizzata in erboristeria, che possiede caratteristiche completamente diverse. La valerianella cresce anche come pianta spontanea e possiede un gusto dolce e molto diverso dalle altre insalate a foglia larga. Per questo motivo è, da sempre, utilizzata nella cucina mediterranea con diversi nomi (dolcetta, lattughella, etc.). Si riconosce facilmente dal caratteristico insieme di foglioline basse e tonde, unite in una piantina piccola e compatta, con un andamento simile a quello dei petali di una rosa. Le varietà più comuni sono la “valerianella olitoria” e la “valerianella locusta”, ma ce ne sono altre davvero molto gustose: la “cirilla”, resistente al freddo e con foglie rotonde e scure, o la “valgros a seme grosso”, dalle foglie tenerissime.
2) La valerianella è una pianta rustica e con poche esigenze colturali. Presenta due grandi vantaggi: è a ciclo breve (cresce, cioè, rapidamente) e può essere coltivata anche ai piedi di piante più alte. Quest'ultima caratteristica ci consente di utilizzarla anche in spazi ridotti ed in vasi che ospitano già altri ortaggi, raddoppiando la superficie che possiamo coltivare. Possiamo seminarla da settembre a metà autunno o da febbraio ad aprile, direttamente a dimora anche in contenitori poco profondi, dato che, anche quando è completamente sviluppata, rimane di piccole dimensioni. Le prime foglie compaiono in genere dopo due/tre settimane e, probabilmente, sarà necessario diradare le piantine perché abbiano lo spazio adeguato per svilupparsi adeguatamente.
3) Il clima ideale della valerianella è temperato e fresco, con una collocazione a mezz’ombra. Le sue caratteristiche di pianta rustica la rendono molto resistente ai climi freddi, ma altrettanto sensibile alla mancanza d’acqua: raramente sopravvive a periodi di siccità, soprattutto se prolungati. Per garantirci un raccolto adeguato, dobbiamo collocare l’insalata di valeriana in un terreno di medio impasto, non molto concimato e privo di ristagni di acqua, innaffiando periodicamente per mantenere il terreno sempre leggermente umido.
4) La valerianella resiste molto bene anche a temperature molto rigide, ma in caso di frequenti gelate o piogge invernali, possiamo proteggere le foglie stendendo un tessuto sulla superficie del terreno fino a che la temperatura non sarà risalita. Un altro accorgimento molto utile per garantire alle nostre piantine il giusto sviluppo è diserbare costantemente il terreno dalle piante infestanti, che possono togliere nutrimento e spazio alle piccole radici della valerianella. Molta attenzione, invece, ai parassiti. Le lumache sono il nemico più pericoloso, poiché sono ghiotte (buongustaie) delle tenere foglie di valerianella. Cospargendo il terreno di gusci d’uovo, fondi di caffè o cenere possiamo tenerle lontane e, contemporaneamente, fertilizzarlo con degli ottimi concimi naturali. 5) Possiamo cominciare la raccolta quando la piantina ha raggiunto un’altezza di 5/6 cm. Se vogliamo ottenere un’altra raccolta dopo circa un mese, dovremo recidere la piantina con un coltellino affilato all’altezza del colletto, lasciando l’apparato radicale nel terreno in condizioni di gettare nuovamente. Se, invece, non ci interessa raccogliere ancora possiamo estirpare l’intera pianta e utilizzare la nostra valerianella cruda o cotta secondo il nostro gusto.