Profumo d’alloro

Profumo d’alloro

di Ida Paradiso

L’alloro è senza dubbio una delle piante aromatiche regina dell’autunno. Il suo caratteristico sapore si sposa bene con castagne, zucca e molte altre specialità di stagione, e regala anche a zuppe e tisane calde il suo aroma unico. Coltivare l’alloro sul nostro balcone non è affatto complicato, soprattutto se si seguono le giuste procedure.

Vediamo allora cosa fare:

1) Esistono soltanto due varietà di alloro, entrambe presenti in commercio: il “Laurus nobilis”, più delicato e con foglie appuntite, ed il “Laurus angustifolia”, più resistente e dall’aspetto più rustico. Entrambe emanano il caratteristico aroma e possono essere utilizzate in cucina. È molto importante sapere che l’alloro è una pianta dioica, ossia che possiede esemplari maschili e femminili. Questi ultimi producono dei frutti, bacche nere e lucide, che sono commestibili e vengono utilizzate sia in cucina che per la preparazione di liquori. Se intendiamo sfruttare anche i frutti, dobbiamo assicurarci di predisporre uno spazio adatto ed acquistare due piante di sesso diverso.

2) La soluzione migliore per impiantare l’alloro è acquistare una piantina già parzialmente sviluppata. Infatti, sia ottenere una pianta da seme che da talea sono procedure abbastanza complesse e di incerta riuscita. La piantina va collocata in un vaso capiente e profondo almeno 40 centimetri, riempito con terriccio preferibilmente di medio impasto. Tuttavia, grazie alla sua rusticità, l’alloro si adatta senza problemi anche ad altri tipi di terreno e prospera anche con poco concime e innaffiature ridotte.

3) L’alloro va collocato in posizione riparata dal freddo e possibilmente soleggiata o a mezz’ombra. È una pianta molto resistente al freddo, ma teme le gelate prolungate. Va irrigato con moderazione ma costantemente, anche in inverno e gli è sufficiente una sola piccola concimazione all’inizio della primavera.

4) Oltre ai normali attacchi di parassiti come afidi e ragnetti rossi, l’alloro soffre di seccume fogliare. Può capitare, infatti, che le foglie inizino ad ingiallirsi, per poi seccarsi e cadere senza un motivo apparente. Le cause possono essere molteplici: gelate notturne, temperature troppo alte, o mancanza di sufficiente irrigazione. In questo caso conviene ripulire la pianta dalle parti secche e potarla radicalmente, all’altezza di 10/15 centimetri dall’attaccatura delle radici. In genere questa procedura permette alla pianta di “resettare” il problema e produrre una nuova vegetazione priva di difetti.

5) Le potature devono essere periodiche e accurate. Il paradosso dell’alloro, infatti, è che se trova una buona collocazione si espande in modo rapido diventando ingombrante (può infatti raggiungere un’altezza di 2 metri). Per questo bisogna tenerne sotto controllo la crescita potandone i rami due/tre volte l’anno. Attraverso un uso sapiente delle cesoie, possiamo dare al nostro alloro diverse forme: cespuglioso, potato a forma di cono o piramide, o più semplicemente ad alberello.

6) La raccolta può essere fatta in qualunque periodo dell’anno, staccando le foglie all’attaccatura dei rami per usarle fresche o secche. Le bacche, invece, devono essere raccolte in autunno, prima che il freddo invernale le danneggi. Anche in questo caso si potranno usare fresche o conservandole in un luogo fresco ed asciutto.