Il rosmarino

Il rosmarino

di Ida Paradiso

 

Spezia dall’aroma unico e dai mille usi, in cucina e in casa, il rosmarino può essere considerato davvero una pianta “quattro stagioni”. Per tutto l’anno, infatti, possiamo raccogliere i suoi rametti giovani, freschi e profumatissimi, ed utilizzarli secondo il nostro gusto. Ecco allora come coltivare sul nostro balcone una folta ed aromatica pianta di rosmarino:

1) Scegliamo la varietà. Il rosmarino è un arbusto perenne rustico che si sviluppa in cespugli compatti di circa 80/90 centimetri. Ne esistono moltissime tipologie che differiscono tra di loro per portamento, colore di foglie e fiori e aroma, anche se appartengono tutte alla famiglia rosmarinus officinialis. I fiori possono andare dal bianco latte all’azzurro più intenso, passando per molte sfumature di un delicato violetto. Anche la forma delle caratteristiche foglie aghiformi varia a seconda della varietà, passando da quelle con un aspetto rugoso simile alla salvia, ad altre lucide e polpose. Le varietà a portamento eretto più diffuse sono la “tuscany blue”, con fiori di un azzurro intenso, e la “alba” che ha fiori bianchi e che si adatta molto bene alla coltivazione in vaso, producendo piante compatte e profumate. Se disponiamo di molto spazio, la soluzione ideale è la “israeli”, anche detto rosmarino americano, che si sviluppa in piante di grandi dimensioni che arrivano a costituire veri e propri cespugli. Se, invece, siamo alla ricerca di qualcosa di originale, possiamo scegliere la “blue boy”, una varietà di dimensioni ridotte, con foglie piccole e fiori blu davvero molto profumati.

2) Data la complessità ed il tempo necessario alla germinazione, nel caso del rosmarino è vivamente sconsigliata la riproduzione per seme. Potremo acquistare, direttamente in vivaio, una o più piantine già pronte per collocarle in un vaso di circa 30 centimetri. Il rosmarino non ha bisogno di terreni particolarmente ricchi di sostanze organiche per svilupparsi con successo. Proprio per le sue caratteristiche, riesce a prosperare anche in terreni poveri e leggeri, a condizione che siano mantenuti ben drenati, ma comunque mai completamente secchi. Anche le concimazioni devono essere limitate al minimo, ma non essere eliminate del tutto. Ricordiamo, infatti, che si tratta pur sempre di una pianta in vaso a cui nutrienti ed acqua arrivano quasi esclusivamente tramite l’intervento umano.

3) Il rosmarino si trova particolarmente bene nei climi miti e secchi, ma si adatta facilmente anche a zone più fredde, a condizione che lo si collochi in posizioni riparate da vento e freddo e con una buona quantità di sole. Nel caso di inverni molto rigidi, è preferibile proteggerlo con teli da vivaio o portandolo in casa e collocandolo in un angolo fresco, luminoso e lontano da fonti di calore.

4) Durante la crescita, il rosmarino tende a spogliarsi delle foglie nella zona alla base della pianta. Per evitare che succeda possiamo procedere a periodici sfoltimenti della chioma, cimandola all’inizio della primavera ed alla fine dell’estate. In quest’occasione possiamo anche modificare leggermente la forma complessiva della chioma, scegliendo fra volumi tondeggianti o un andamento a punta.

5) Il rosmarino può essere facilmente moltiplicato per talea. In questo caso andrà reciso un rametto semilegnoso lungo circa 25 centimetri, a cui si toglieranno le foglie su metà della lunghezza. La talea ottenuta dovrà poi essere collocata in un contenitore riempito di terra e sabbia in parti uguali e collocato all’ombra. Per favorire lo sviluppo delle nuove radici, bisognerà innaffiare spesso (2/3 volte al giorno) la talea per almeno un paio di settimane.

6) Il rosmarino fiorisce in genere una volta l’anno, all’inizio della primavera, ma può capitare anche che si sviluppino fioriture sporadiche in caso di particolari condizioni climatiche. In questo caso, oltre ad essere una gioia per gli occhi, potremo usare i fiori anche in cucina per aromatizzare o decorare i nostri piatti: sono infatti commestibili.