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Il finocchio, l’ormone naturale

Il finocchio, l’ormone naturale

di Francesca Marino

Apprezzato sin dal tempo dei romani per la sua capacità di calmare i disturbi digestivi, il finocchio (Foeniculum volgare) è un ortaggio di colore bianco, croccante e profumato, ed è considerato lo spezza-fame per eccellenza. La sua diffusione è internazionale per la facilità di coltivazione, anche se è tipico dell’area del Medio Oriente e del bacino mediterraneo: è il clima temperato, infatti, condizione ideale per il suo sviluppo. In Italia si coltiva più o meno ovunque, soprattutto al Centro e al Sud, dove viene molto usato a fine pasto. Appartiene alla famiglia delle Ombrellifere, ed è una pianta dalle note proprietà antiossidanti, depurative, digestive ed endocrine.

Oltre a favorire la digestione, può alleviare i crampi allo stomaco, ostacolare la ritenzione idrica e il gonfiore e regolare gli ormoni femminili in donne di ogni età, grazie alle proprietà estrogeniche. Diversi studi dimostrano che i finocchi possono essere utilizzati per promuovere il ciclo mestruale, aumentare la fertilità e stimolare la produzione e secrezione di latte materno, nonché contribuire alla prevenzione del cancro al seno. Ma le proprietà benefiche del finocchio dipendono soprattutto dal tenore idrico, dalle fibre, vitamine e sali minerali contenuti: 100 g di finocchio contengono circa il 7% della quantità giornaliera raccomandata di potassio, il 5% di fosforo e calcio, e il 2% di vitamina A. Presenta un elevato contenuto di micronutrienti importanti per la nostra salute: calcio, potassio, vitamina A e vitamina C.

Il calcio è il minerale più abbondante nel corpo umano, il 99% è costituente delle ossa e dei denti, ed è fondamentale per la regolazione della contrazione muscolare, la coagulazione sanguigna, la trasmissione degli impulsi nervosi e l’attività di numerosi enzimi; Il potassio, presente in buone quantità nel finocchio, è implicato in diversi processi fisiologici come la contrazione muscolare, il mantenimento di un corretto equilibrio idro-salino e la regolazione della pressione arteriosa, la carenza di questo ione si manifesta con debolezza muscolare, sonnolenza, aritmia e tachicardia. Non solo minerali, ma anche le vitamine contenute nel finocchio sono responsabili delle sue tante proprietà benefiche. La vitamina A, ad esempio, importante per il corretto funzionamento del sistema visivo, per il mantenimento delle cellule epiteliali intestinali e per sostenere il sistema immunitario.

E la vitamina C, essenziale per l’assorbimento del ferro, ha funzioni antiossidanti, ed è fondamentale per il sistema immunitario e nella difesa dalle malattie, oltre a mantenere integro il collagene (proteina necessaria alla formazione del tessuto connettivo). Tra gli antiossidanti, contiene quercetina, un potente antitumorale, acido rosmarinico, in grado di stimolare gli enzimi coinvolti nella depurazione del fegato, e apigenina, una sostanza con proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, antiallergiche e anticancro. Non solo a crudo, ma è possibile mangiarlo cucinando i gambi per aggiungerli alle zuppe, oppure utilizzare i semi, che contengono un concentrato di olii essenziali, in quantità comprese tra lo 0,8 e il 4%, tra cui l’anetolo (piuttosto dolce), che conferisce l’aroma di anice tipico di questo vegetale, e il fenicone (che, invece, è amaro).

Questi olii sono un rimedio per la motilità dell’intestino e per alleviare le coliche dei neonati. Il finocchio viene spesso consigliato a chi soffre di meteorismo e flatulenza. In 100 grammi sono contenute 9 kcal, ed è questo il motivo per cui è presente nella maggior parte dei regimi di restrizione. In cucina si utilizzano tutte le parti, molto apprezzato crudo nelle insalate oppure lessato e gratinato.

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