Terra aspettami! Il felice ritorno al futuro

Terra aspettami! Il felice ritorno al futuro

di Alfonso Sarno

Raccontare il tempo dai ritmi lenti, sospeso e dilatato tra sogno e realtà: questo il compito intrapreso con determinazione dai due autori, alla loro seconda prova a quattro mani dopo “Fiabe della tradizione orale campana. Storie antiche, antichi sentimenti” dove rivisitavano, riscrivendoli, otto “cunti” del repertorio favolistico – in particolare di Giambattista Basile – da “Petrosinella” a “La Gatta Cenerentola”.

Anche questo loro ultimo libro è una favola contemporanea, lieve e, nello stesso tempo, pregna di significative valenze: storia di Mary, una adolescente di dodici anni, “costretta” a seguire i genitori desiderosi di lasciare la caotica, scintillante Milano oggi non più “da bere” per ritornare a vivere in Cilento, nel paese natio di papà Aniello “tipico nome cilentano”, 45 anni ed ingegnere informatico. Una emigrazione all’incontrario senza più (per fortuna) donne in abiti scuri, uomini con la coppola, panini con la frittata, valigie di cartone e disilluse speranze, ma ugualmente traumatica per lei abituata ai frenetici ritmi metropolitani, ad andare ai concerti ed allo stadio, a perdersi rapita nelle vetrine delle griffe modaiole. Ed affrontato con il timore di chi inizia un viaggio verso l’ignoto, esule in un paese che per lei costituiva niente di più di una parentesi, una manciata di giorni da consumare distrattamente in fretta e prima del ritorno nella “sua” Milano, e che si tramuterà in un momento di conoscenza di sé stessa e di un territorio suggestivo ed ospitale che, a poco a poco, la conquisterà facendole esclamare: “All’inizio vedevo solo alberi. Ora vedo anche le radici. Inizia il nostro felice ritorno al futuro”. Già, perché bisogna possedere il passato se si vuole scoprire mondi nuovi, dare voce all’anima per poter ritrovare – come scrive Tommaso Pellegrino, presidente del Parco Nazionale del Cilento, Alburni e Vallo di Diano - “una dimensione più umana e meno performante”.

Fatta di diversi fascinosi tasselli: bellezze naturali e monumentali, borghi appartati raccolti intorno alla chiesa, popolati soprattutto da uomini e donne silenziosi ed accudenti dai visi solcati da fitte rughe. Sacerdoti e vestali di una gloriosa terra espressa dai templi di Paestum, circondati dalle profumate rose alla Porta di Velia, culla della Scuola eleatica, alla cucina semplice e salutare conosciuta in tutto il mondo e codificata da Ancel Keys e dalla moglie Margaret Honey nella Dieta Mediterranea, inserita 10 anni fa dall’Unesco nella Lista del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità e celebrata dagli autori con una saporosa appendice di ricette del territorio.

Le preferite del papà di Mary, inventate dai contadini-pescatori e dalle forti donne, instancabili “faticatore” in casa e in campagna. Povere, antiche e colorate dove il bianco della pasta o del pane si confonde armonicamente con il verde ed il rosso delle verdure come nell’acqua sale, gustosissimo piatto preparato con biscotto di pane di grano, origano selvatico, sale, pomodori, uno spicchio d’aglio ed olio extravergine d’oliva, nella ciambotta, nei fusiddi al ragù cilentano, nelle zeppole con le alici.

E nella pizza cilentana preparata dalle donne durante la periodica infornata di pane: qualcosa di unico a base di pasta di pane, salsa di pomodoro già cotta insieme con un soffritto di cipolla nell’olio, origano, aglio e formaggio caprino grattugiato o cacioricotta invece del fiordilatte utilizzato per la margherita.

Titolo: “Terra aspettami! Il felice ritorno al futuro”

Autore: Daniela Pastore e Tonino Scala

Editore: Gutenberg Edizioni

Prezzo: 12,00 euro