Siamo nati per soffriggere

Siamo nati per soffriggere

di Alfonso Sarno

Cucinare può essere una noia mortale, un incubo oppure quel momento zen che aiuta a raggiungere, come affermano gli studiosi di storia delle religioni orientali, “uno stato di perfetta equanimità e consapevolezza” cioè la compiuta purezza mentale. Dipende. Per Gino Rivieccio, attore napoletano che da quarant’anni si divide con successo tra televisioni nazionali e locali, teatro e scrittura – collabora con diversi quotidiani ed è autore di tre libri – la risposta giusta è la terza. Lo dimostra in questa sua ultima pubblicazione arricchita dalla prefazione di Magdi Cristiano Allam e dedicata ad una – per noi – misteriosa Suor Maria Giovanna. Forse la sua insegnante dell’asilo o della scuola elementare che gli addolciva le giornate con un cioccolatino od una caramella e che insieme alla mamma ha contribuito alla sua educazione alimentare. O meglio, alla sua formazione umana tout court perché il mangiare rappresenta il gesto sociale per eccellenza, comunicazione, scambio, maniera per dimostrare amore ed affetto. Sentimenti compendiati dall’autore a fine libro quando ringrazia sua madre per “tutte le prelibatezze che mi ha preparato negli ultimi sessant’anni senza avere nessuna visibilità televisiva, nessun cachet, nessuna copertina, ma attrezzata solo di mestolo, padelle e tanta passione. A qualsiasi ora rientrassi, mi faceva trovare sulla tavola un piatto appena sfornato, tanto da farmi dire spesso: sarebbe capace di fare aprire un supermercato anche alle due del mattino, pur di farmi mangiare”. Piatti casalinghi per lo più della tradizione napoletana che si accompagnano in questo gradevole libro con riflessioni su momenti di vita, ricordi ed aneddoti, dando vita ad un viaggio emozionale in cui l’autore racconta e si racconta. Svelando tra la ricetta della pasta al forno, gli ziti al ragù, gli spaghetti a vongole o aglio, olio e peperoncino, salsicce con i friarielli, la sua visione di genitore e figlio, uomo di spettacolo, di italiano alle prese con un Paese che sembra avere perso la speranza – complice anche il lungo, difficile momento causato dal coronavirus – ed incapace di ritrovare la retta via. Che sbaglia la composizione dei sapori necessari per dare vita ad una società più equa e solidale; proprio come quelli che gli misero il formaggio grattugiato sugli spaghetti con cozze e vongole oppure fanno la genovese usando la carne di maiale e non quella di vitello. Un lucido, zen appunto, cahiers de doléances, il suo, che “prendendo spunto - scrive Allam - dai classici della tradizione culinaria partenopea, denuncia quell’insieme che sostanzia la realtà negativa presente in seno alla società italiana…alimentando il disorientamento e la preoccupazione tra la gente, ma soprattutto la perdita della nostra umanità immaginando che la si possa sostituire con i robot dimenticando che non potranno mai soddisfare il desiderio primario dell’amore e dell’affetto”.

Titolo: “Siamo nati per soffriggere”

Autore: Gino Rivieccio

Editore: Colonnese Editore

Prezzo: 15,00