Il grande libro delle bucce

Il grande libro delle bucce

di Alfonso Sarno

L’educazione sanitaria-alimentare dei bambini del ventesimo secolo verteva su pochi, basilari principi: lavare accuratamente le mani prima di mangiare, non lasciare niente nel piatto e non fare storie quando il cibo ricompariva in tavola, la sera od il giorno dopo, casalingamente rivisitato. Non contemplava, però, l’ipotesi di utilizzare al cento per cento bucce, scorze, germogli, semi, torsoli e foglie di frutta e verdura.

È vero i “grandi” favoleggiavano di tempi di magra quando, per placare i morsi della fame, friggevano in pastella l’erba di mare, facevano il caffè con cicoria, carrube o ghiande e utilizzavano le cicerchie destinate normalmente a mangime per gli animali, per la minestra ma le loro parole si trasformavano in un racconto fiabesco, irreale anzi in sintomi di un precoce senile rimbambimento. Invece – come dimostra l’autrice è possibile, anzi lampante. E se lo dice lei – scienziata ambientalista, blogger, scrittrice e tra le massime esperte italiane per quanto riguarda la lotta allo spreco e la sostenibilità ambientale - bisogna crederle.

Una filosofia alimentare, la sua, già proclamata in altri libri tra cui l’avveniristico “Cucinare in lavastoviglie” in cui sostiene che il calore sviluppato dall’elettrodomestico durante il lavaggio è perfetto per cuocere i cibi, a causa della temperatura costante e non troppo elevata. Ciò consente di ottenere una cottura simile a quella degli chef professionisti (a proposito ne ha sposato uno, Franco Aliberti, nativo di Scafati e formatosi con Alain Ducasse, Gualtiero Marchesi, Massimo Alajmo e Massimo Bottura e, fino allo scorso anno, alla guida del ristorante “Tre Cristi” a Milano) in grado di esaltare i profumi ed i sapori di un cibo.

In questa sua ultima fatica editoriale offre ai suoi lettori una serie di appetitose economiche ricette fatte con quelli che riduttivamente chiamiamo scarti e che lei, con grande abilità creativa di esperta cuoca trasforma in appetitosi piatti servendosi, ad esempio, delle scorze dell’anguria, della polpa di scarto dell’arancia, dei gambi di asparagi, broccoli, carciofi, dei semi e dei baccelli delle fave, dei piselli o della buccia delle mele e dei pomodori. Piatti economicissimi, green ed etici perché spiega nella presentazione: “il modo in cui mangiamo e cuciniamo non è infatti una faccenda privata: l’impatto che ha sull’ambiente è tale che cambiare in meglio le nostre abitudini e portare altri a fare lo stesso può avere un positivo effetto valanga”.

Titolo: “Il grande libro delle bucce”

Autore: Lisa Casali Editore: Gribaudo

Prezzo: euro 19,90